vergognoso...esatto...per me serve a poco squalificargli il campo 2 o 3 giornate...come minimo dovrebbero squalificarglielo per tutti i prossimi play off a cui parteciperanno...come minimo
non era calcio, infatti una partita di calcio in un palazzetto finirebbe con l'esercito... il palazzetto non ha bisogno di fossi che dividano il campo, di barriere per dividere le tifoserie, di controlli di bonifica da parte delle forze dell'ordine, e neanche di perquisizioni individuali serrate...
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te l'ho già scritto, sul calcio sei la sagra dei luoghi comuni..pensa che dove vivo io ci sta una squadra di serie A (non del torneo del bar) dove le barriere non ci sono da anni..ah, ma adesso lo buttano giu' per avvicinarlo alla gente...chissà quanti morti ci saranno!
spera che il tuo rugby resti sempre al limite del dilettantismo, altrimenti sai che delusioni..
spera che il tuo rugby resti sempre al limite del dilettantismo, altrimenti sai che delusioni..
L'italiano è socialmente maleducato e in alcuni casi (molti? Pochi?) incivile...la realtà dei fatti è questa, che vi piaccia o meno.
quoto.. e, come ha detto Papa Francesco, siamo in piena crisi umana, prima che economica e del lavoro!!
Mi sembra una generalizzazione Wil, per quanto non voglia dire che siamo il paese delle buone maniere, quello che succede qui da noi succede tanto quanto anche all'estero eh. Per dire fatti un giro su siti esteri e guarda cosa succede dal pre al post partita di campionati slavi, turchi, ma anche tedesco ed inglese. Talvolta l'esposizione mediatica gioca brutti scherzi ed indubbiamente non va bene che si sentano i buu per i claciatori neri, ma altrove inneggiano anche ad Adolfo nel giorno del suo compleanno, fai tu...
mi sa che i luoghi comuni hanno avuto vita da qualcosa...preferisco il calcio al rugby come sport ma non ho certo il prosciutto sugli occhi...
Udine è un'eccezione (quella appunto che conferma la regola), di stadi di serie A (e qualcuno di B) diciamo per lavoro, ne ho girati diversi, e non ho mai notato tutta questa vicinanza...strano, devo essere distratto...
e purtroppo chi pensa che tutto vada bene e che il calcio sia la normalità non fa il bene di questo sport...
Udine è un'eccezione (quella appunto che conferma la regola), di stadi di serie A (e qualcuno di B) diciamo per lavoro, ne ho girati diversi, e non ho mai notato tutta questa vicinanza...strano, devo essere distratto...
e purtroppo chi pensa che tutto vada bene e che il calcio sia la normalità non fa il bene di questo sport...
differenza di cultura... si vede fin dai ragazzi piccoli, gli stranieri sono quasi sempre tutti inquadrati e rispettosi, gli Italiani.......non continuo va

non è cultura...
si chiama educazione....tutto parte dalle famiglie...
si chiama educazione....tutto parte dalle famiglie...
forse wil non intendeva solo "sportivamente" adesso io lavoro in un Hotel e la differenza tra Italiani e alcuni stranieri (Inglesi, Belgi, Tedeschi, Francesi) si vede e anche tanto purtroppo...e quello che è più inquietante è che se sono gruppi di ragazzi, si nota anche nei loro accompagnatori...
si, il mio cultura era diciamo sarcastico........hai colpito esattamente nel segno, molte persone se ne fregano dei propri figli, di educarli come andrebbe fatto, e come loro gli insegnanti che dovrebbero avere un ruolo di appoggio ai genitori...
chiaro che non tutti sono così, ma questa è la maggioranza...
chiaro che non tutti sono così, ma questa è la maggioranza...
Probabilmente è cosi, probabilmente è cosi ma meno marcatamente, difficile stabilire una forte correlazione dei due aspetti a spiegazione di determinati fenomeni di cui parliamo. Il discorso che fai/fate mi sta bene, lo condivido pure, non è quello il punto perchè se giustamente mi dici che manca un insegnamento culturale ed educativo fin dagli albori nei giovani italiani che spiegano il perchè poi questi diventano incontrollabili nelle partite di calcio, allora deve valere gioco forza anche per quei tedeschi che fanno altrettanto fuori ad uno stadio. In generale alcune ragioni possono essere opportune e inficiare nel fenomeno, ma mi sembra troppo presuntuoso dare un senso di oggettività alla tematica semplicemente perchè l'argomento è troppo vasto e complesso da riuscire a estrapolare una conclusione cosi secca, e vale sia per i pro che per i contro delle varie teorie naturalmente. Per dire si dice sempre che gli inglesi hanno trovato la medicina giusta, non è cosi, ed è chiaro che se si guarda solo determinati aspetti allora ci si può lasciare trarre in inganno, ma rimane pur sempre una visione parziale e non totale. Altro esempio per dire, i tifosi di rugby o altri sport meno coinvolti (diciamo cosi) non è che sono persone che non tifano calcio, tutt'altro: il più è vagliare il perchè determinate persone mostrano due volti differenti a seconda del contesto ed in questo caso il focus non dovrebbe concentrarsi sul tifoso/persona ma e/o anche sul contesto.
Aggiungo. Il discorso educazione ci sta ma determinati fenomeni erano presenti anche venti e passa anni fa, non è un problema moderno perchè alla fine il cambio generazionale a livello educativo c'è stato e i genitori di allora non sono quelli di adesso. Un tempo c'era anche una mediaticità differente, risaltavano meno certi comportamenti pur essendo reali al contempo. Come detto tale aspetto educativo sottolinea una mancanza di soluzione più che essere una causa del problema.
facendo l'allenatore vai tranquillo che il problema c'è ed è enorme...
Non vengo da Marte, due cosette le conosco anche io ma non è quello il punto, il discorso che si sta facendo è più ampio, non che ci sia o meno diseducazione.
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