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Mondiale hockey: le impressioni dei protagonisti


Mondiale hockey: le impressioni dei protagonisti
  • PPMAGAZINE - Mondiali di hockey conclusi da neanche una settimana e vediamo la Nazionale Senior raggiungere una salvezza più che tranquilla grazie alla qualificazione ai playoff con un buon terzo posto raggiunto ad un soffio dalla promozione in Top Division. Sulla stessa strada anche la U20 che, raggiunta la salvezza tranquilla con la qualificazione alla seconda fase, si deve però fermare ai quarti di finale con un buon ottavo posto. Per la Nazionale U18 invece è stata una sofferenza con zero vittorie nel girone e ultimo posto e altrettante vittorie nel girone per non retrocedere in Seconda Divisione. Un commento dei nostri ormai ex GM: Wilander U20, Elianto782 Senior e Paralomb U18.
  • Wilander - Ogni anno è una sofferenza, se prendiamo la Senior alterna stagioni in cui sfiora la promozione; più delle semifinali proprio non si riesce ad andare (finale, vinta o persa vorrebbe comunque dire promozione!), a stagioni in cui la retrocessione è dietro l'angolo. Nonostante la nostra forza team non sia delle migliori, riusciamo comunque a colmare il gap (a dire il vero non sempre), con l'esperienza dei manager che a volte fanno i salti mortali per presentare delle linee valide. Nell'ultimo Mondiale Elianto782 ha svolto un ottimo lavoro finendo al terzo posto che attualmente è il miglior risultato di sempre, mica poco. Per quanto riguarda la U20, è stato un vero e proprio declino, ogni stagione è sempre più difficile tenere il passo delle altre Nazionali. Quando ho allenato la U20 in Top Division eravamo ogni anno i più scarsi, ma comunque la salvezza si raggiungeva con non troppe difficoltà. Stessa cosa con i successivi manager, poi piano piano è arrivato il declino fino alla retrocessione in Seconda Divisione, che proprio non ci appartiene. L'ho ripresa in mano dopo la promozione in Prima Divisione a distanza di 9 stagioni e la musica non è cambiata molto, sempre a soffrire per cercare di recuperare il gap. In questa stagione eravamo carenti a destra in attacco, skill veramente basse, in difesa anche a destra si soffriva e ho notato (questo anche nell'attuale stagione) che il tiro viene tralasciato sia nei centri che nelle ali e questo è penalizzante soprattutto in Nazionale. Il rapporto tra skill primaria e tiro secondo me è troppo basso. Concludendo, è stato un mondiale né positivo né negativo, un buon piazzamento ai playoff e niente di più. Sinceramente speravo almeno nella semifinale, ma Lukasz27 ed io abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, magari con il senno di poi alcune gare si sarebbero potute affrontare diversamente. La U18 è stata un disastro, non per colpa del CT, a quanto ho visto c'è proprio poco materiale a disposizione e questo andrà ad influire in negativo sulle Nazionali maggiori, senza contare che le ultime defezioni di manager di livello come spant, coltrane etc... influiranno maggiormente sul livello delle future pescate.
  • Elianto782 - Sono molto soddisfatto della mia unica esperienza come ct della Senior, dopo aver fatto da vice a Parolamb nella scorsa stagione. Purtroppo, a parte forse contro la Norvegia, eravamo sempre sfavoriti nei confronti delle altre Nazionali, ma per fortuna abbiamo forse il duo di portieri più forte della Divisione e ci hanno permesso di raggiungere ottimi risultati. Era una stagione dura che temevo parecchio vista l'abbandono di due top team ma per fortuna abbiamo trovato nuova linfa da italiani sparsi per il mondo.
  • ParalombPer me è difficile commentare questo Mondiale, il risultato è impietoso, il peggiore di sempre per questa nazionale. Direi che sono stato l'uomo sbagliato nel posto sbagliato al momento sbagliato, che tradotto risulta non ero ancora pronto per allenare l'u18 dell'hockey soprattutto in una delle annate con i peggiori giocatori, portieri in primis. Sono stato molto contento per la Senior e per il mio ex assistente, qui fra gli altri spiccano i portieri che sono eccezionali (anche se ogni tanto sembra se ne dimentichino!)
  • PPMAGAZINE - Come mai non vi siete ricandidati anche per questa stagione?
  • Wilander - Sinceramente? Mi sono rotto le scatole! Diciamo che ho perso la voglia che avevo tempo fa, seguo meno assiduamente di prima, alcune cose del gioco mi fanno girare parecchio, oltre al fatto che è giusto che anche altri manager si facciano avanti e non sempre gli stessi cosa che puntualmente avviene (infatti dopo di me ce n'è uno che non ha mai guidato la Nazionale, candidatosi proprio perché non c'era nessuno). Oltre al fatto che la frenesia nel guidare una Nazionale di hockey su PPM dura tre settimane, la prima perché sei preso nel lanciare sfide per amichevoli e visionare, selezionare giocatori come se non ci fosse un domani e le ultime due per il Mondiale.Nel mezzo una marea di amichevoli inutili.
  • Elianto782 - Purtroppo non ho più il tempo per seguire bene la Nazionale; anche se la Nazionale di hockey da molti viene continuamente snobbata. Rimane comunque una bella esperienza gestire i giocatori top del tuo paese.
  • Paralomb - Per me questo è stato il terzo mandato consecutivo (2 Senior ed una U18) in uno sport che, come dissi alla prima candidatura, capisco poco, quindi se dovessi essere eletto l'unica "garanzia" che posso dare è quella di non abbandonare la squadra. Non abbiate altre pretese, altrimenti candidatevi. Per questa stagione ci sono stati altri candidati.


  • PPMAGAZINE - Per quale motivo ci si dovrebbe candidare per guidare una nazionale?
  • Wilander - Beh, perché è comunque una bella esperienza, per chi non l'ha mai fatto ti prende alla grande, impari a conoscere i giusti rapporti di allenamento vedendo come i "big" allenano i propri giocatori. Preparare le linee, sperimentando, per raggiungere un buon equilibrio tra di loro, provare le varie tattiche e in più assaporare la tensione pre mondiale. Ogni pre partita ti lascia in ansia per il risultato finale. Insomma vale la pena di provare. Devo ammettere che alla fine avevo ancora molta ansia nonostante tutto, per me, sia diventato più monotono.
  • Elianto782 - Per mettersi in gioco e vedere fin dove si può arrivare, tenendo conto del fatto che è molto più difficile rispetto ad allenare il proprio club, dove si ha molta più libertà di manovra nel costruire. Qui invece bisogna selezionare il miglior materiale a disposizione e in base a questo impostare le tattiche in maniera perfetta. Allenare una Nazionale di hockey equivale a farlo in qualsiasi altro sport, ma chi piange perché non ha mai la possibilità di allenare un team quando ci sono le elezioni dell'hockey sparisce, sennò terminano le scuse e ci si deve davvero tirare su le maniche.
  • Paralomb - Per completare l'esperienza di gioco e competere ad un livello "superiore" con una squadra che ti puoi scegliere senza problemi di budget, e poi difendere i propri i colori nazionali ha sempre il suo fascino. 


  • PPMAGAZINEDalle vostre esperienze, più o meno durature, cosa comporta essere a capo della Nazionale e ci sono differenze tra le varie categorie? Che consigli dareste a un nuovo manager pronto per quest'avventura?
  • Wilander - Diventare CT di una qualsiasi Nazionale comporta delle responsabilità verso la comunità, la gestione va presa seriamente, bisogna considerare qualsiasi cosa, dalle convocazioni alle tattiche di gara, insomma non si può tralasciare niente e tutto deve essere ponderato, non va presa alla leggera. Ogni categoria è a se, diciamo che il lavoro più duro è nella gestione della U18, ogni stagione bisogna spulciare ogni club in cerca di prospetti promettenti e questo ti fa perdere molto tempo se non si ha già un database di partenza. Diversa è la gestione della U20 dove hai molto meno lavoro perché devi controllare solo due fasce di età considerando che i migliori 20enni li hai già dalla passata stagione. La Senior è anche facile da gestire nel completare il roster, ci sono solo dei piccoli cambiamenti dovuti all'età avanzata e dal potenziale sceso a 0 che vanno sostituiti con giocatori più giovani, alla fine poca cosa rispetto alle altre categorie più giovani. Chiunque volesse cimentarsi alla guida delle Nazionali deve conoscere bene i rapporti ideali dei giocatori, sapere come usare le tattiche e le contro tattiche, saper bilanciare al meglio le linee ma questo può essere sopperito scegliendo un assistente esperto che ti aiuti nel corso dell'avventura. Una cosa vorrei sottolineare vista la scorsa stagione e quella attuale: ALLENATE IL TIRO!!! Per i nuovi manager è opportuno che conoscano i rapporti ideali di allenamento. I difensori con Q tiro abbastanza alta (dal 70 in su) dovrebbe essere allenata sul 10-15% rispetto alla primaria. La tecnica, visti gli ultimi tempi, può essere portata al 40% della primaria ma non al di sotto. Nei centri il tiro lo ritengo fondamentale quindi allenato non al di sotto del 70% della primaria. Nelle ali la skill tiro deve essere almeno al 75%, sarebbe preferibile al 85% della primaria. La skill passaggi sembra non serva molyo nonostante a suo tempo dissero il contrario. Se qualche manager con accademia alta ma allenamento basso (e per basso intendo fino al livello 10) pescasse qualche giovane con Q molto alte, sarebbe opportuno che li vendesse per farli crescere in qualche squadra con strutture più alte in modo tale che non perda terreno rispetto ai coetanei. Guardate bene che questo è importantissimo per non ritrovarsi come la scorsa stagione con una U18 scarsa. E qui chiudo.
  • Elianto782 - Nel hockey ci sono due periodi intensi su cui si basa poi tutta la stagione: il primo è quello in cui si organizza il database, ho fatto tutto da solo partendo da zero con Liberalista, il mio vice, si scoutava e si creava rosa, lunga, dei giocatori che giocheranno nelle amichevoli e il Mondiale. Segue una serie interminabile di amichevoli in cui l'affiatamento ha la priorità su tutto in vista dei Mondiali (ho sempre messo le stesse quattro linee nelle amichevoli). Infine ci sono i Mondiali dove ogni giorno si preparano le linee da schierare e le tattiche da utilizzare. Impegnativo ma molto avvincente, soprattutto quando vieni ripagato degli sforzi fatti. Ho affrontato solo la categoria di mezzo (U20 n.d.r.), ma credo che nella massima serie staremmo sempre a piangere per le "pappine" prese, già nella Prima Divisione non siamo favoritissimi, mentre reputo molto dura anche la Seconda dove l'unico obiettivo è salire ed è sempre dura. Ad un ct in erba consiglierei di darsi una bella lettura alla guida così da essere pronto per la Nazionale e soprattutto di fare esperienza con le tattiche nelle amichevoli, tenendo conto del fatto che un minimo di conoscenza di tattiche è d'obbligo e non valgono le scuse (ma io non conosco l'hockey). Comunque con impegno e costanza non è nulla di insormontabile. In bocca al lupo!
  • Paralomb - Comporta comunque un certo impegno soprattutto nella ricerca dei giocatori, un pò più semplice nella Senior dove trovi una squadra già pronta e devi "solo" trovare pian piano dei ricambi, più impegnativo nell'under dei più piccoli dove rischi di dover ripartire da zero, credo che l'under "maggiore" sia una via di mezzo. Partendo dai miei errori consiglio di trovarsi un'assistente (scambiarsi qualche parere e aver qualcuno che può metter mano alla squadra se non riesci tu è sempre utile) e di esser un minimo presente sul forum (la Nazionale è pur sempre di tutti). In bocca al lupo a tutti i nuovi CT 




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