Una collaborazione di successo
"Dietro ogni impresa di successo c'è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa”, musica e parole di Peter Ferdinand Drucker noto scrittore, docente ed economista.
Questa citazione si presta in qualsiasi contesto, anche ad uno ppmistico che certamente nulla a che vedere con quello del suo autore. Il successo si sa, è un qualcosa che parte da lontano, viene costruito mattone dopo mattone, spesso passando da un fallimento all'altro prima di essere raggiunto. Possono sembrare frasi fatte ed un po' lo sono anche, ma la storia che oggi voglio raccontarvi è proprio cosi, parte da lontano, si sviluppa con gli anni, cresce fino ai giorni nostri e magari può anche essere di ispirazione per qualcuno/a.
Tutto nasce nell'inverno del 2016 quando due persone si "incontrarono" per discutere di altre questioni, non ancora consci di cosa avrebbero creato li a poco. È la nascita di un'amicizia, è l'inizio di una storia che avrebbe cambiato in meglio la storia nostrana.
L'Italia ppmistica fino a quel momento aveva conosciuto unicamente il successo con Giovanni, lo conoscerà nuovamente anche più avanti sempre con lui alla sua guida, ma nella sua storia non aveva ancora vinto una sola Coppa del Mondo (in tutte le sue selezioni) fino a quel momento. I protagonisti di questa vicenda sono due, oltre al sottoscritto abbiamo un noto manager del calcio, un manager capace di dare i natali ad una squadra spesso nelle posizioni di vertice delle leghe italiane. Stiamo parlando di Fritzus.
Fritzus è un manager che nella sua storia ha conosciuto tanti piazzamenti in top 5, ha vinto una Coppa nazionale ed è diventato il nuovo antagonista dell'inarrestabile Calix. Cosa hanno fatto dunque questi due manager? Perché sono i protagonisti di questa vicenda e in cosa consiste? “Non puoi avere paura del duro lavoro o delle lunghe ore.
Il sacrificio è importante”, Jerry Bruckmeier.
Quando vuoi qualcosa e lo vuoi ardentemente, devi lavorare più degli altri, devi fare più sacrifici di tutti, questo sopratutto quando non sei il migliore e nemmeno ci sei vicino apparentemente. Per portare la nazionale alla gloria serviva tanto duro lavoro, tanto impegno e non bastavamo certamente io e Samutorre.
Non bastava nemmeno Nem5555 cui spesso mi aiuta anche lui con le varie selezioni. Serviva qualcosa di più, serviva qualcuno disposto a sacrificarsi per te, a credere in ciò che gli dici, un pazzo visionario insomma. Costui è proprio il nostro caro Fritzus. Per riportare la nazionale ai vertici e fargli conoscere vette mai raggiunte, era necessario fare qualcosa che nessuno prima di allora aveva mai fatto. Era necessario instaurare una collaborazione di successo, di quelle che poi passano alla storia.
Al tempo Fritzus stava ricostruendo la sua squadra, aveva bisogno di ripartire da una squadra giovane, da un buon mix di giovani ma al tempo stesso validi e tenaci. Dal mio canto avevo bisogno che qualcuno si prendesse cura dei nostri ragazzi come si deve, che li facesse giocare, che li allenasse come mi serviva e che implicava seguire precise indicazioni. Fin qui sembra una storia ordinaria, se vogliamo del tutto simile a quella che vissero a loro tempo Faforesta, Pippo e gruppo di amici. Allora dove sta la differenza?
L'attenzione ai dettagli è il segreto del successo in ogni ambito della vita”, Hugh Black.
Limitarsi ad allenare i giocatori seguendo gli ordinari rapporti di allenamento non era sufficiente, serviva qualcosa di più. Serviva appunto un pazzo disposto a comprarti i giocatori che ti servivano, serviva un pazzo disposto ad allenarti i giocatori per quella casella di gioco cui tu andavi a collocarli, in altre parole serviva qualcuno disposto a sacrificare qualcosa ma che nel silenzio più assordante facesse parte del tuo successo. Da qui dunque ci ritrovammo ben presto ad aiutarci vicendevolmente. Mi serve un centrocampista giovane, per caso conosci qualcuno? Di li a poco partirono le grandi manovre, grandi manovre che coinvolsero una quantità impressionante di giovani. Come non citare Mina, Mulas, Picchi, ragazzi capaci di partecipare alla storia delle nostre under (sopratutto il primo, Campione del Mondo).
Ecco che dunque il dado è tratto. “Non sarai mai veramente grande se non miri in alto” diceva Stella Adler. Non posso che essere più che d'accordo, se vuoi davvero vincere un trofeo importante come la Coppa del Mondo devi essere disposto a fare qualsiasi cosa (legale), devi essere capace di pensare fuori dagli schemi. Un esempio lampante può essere il buon Zucchelli, sempre del nostro Fritzus. Quanti di noi sarebbero disposti a sacrificare un po' un loro giocatore per il bene della nazionale? Ve lo dico io, probabilmente nessuno e fanno bene. Lui però su mia indicazione non ci ha pensato su due volte, era un attaccante ma per te lo faccio esterno di centrocampo dato che ti serve in quel ruolo. Ovviamente parliamo di un 15enne ancora trasformabile e che con i giusti rapporti non risentirà del cambiamento, ma non è questo il punto. Il punto è: non pensiate che dietro ad un successo ci siano e saranno unicamente meriti solo vostri. Proprio oggi parlando con Brouji ho pensato a questo, ma io da solo avrei vinto la Coppa del Mondo, avrei ottenuto quei risultati in nazionale senza Samutorre, Fritzus, Nem5555 e agli albori Giovanni, Parvin, Ever ecc.. ? La risposta è probabilmente no. Quindi quando mi chiedete privatamente: ma come ci sei riuscito? Ecco, chiedetelo a loro.
"Capire di non essere nessuno è il primo passo per migliorarsi", Mirko Badiale.
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